Psicosomatica: cosa è e come usarla

La medicina psicosomatica si occupa di tutte le malattie con sintomi fisici (la parola psicosomatica deriva da “soma” che significa corpo).

Immagine dal web

Ci sono varie ricerche a supporto della psicosomatica e dei suoi benefici sul benessere in toto.

Da vari studi emerge la forte correlazione tra sistema immunitario e cervello: più si affronta in maniera positiva una determinata malattia (es., tumore), più si innalzano le difese immunitarie.

Erroneamente si pensa che la psicosomatica arriva quando la medicina non sa quali siano le cause che hanno portato alla malattia e quindi si deduce che siano connesse a problemi psicologici (ad es., le cefalee spesso hanno origini psicologiche oppure l’ipertensione).

Ma sempre di più si sta superando l’idea di vedere corpo e mente separati perché la mente è nel corpo, in tutto il corpo (lo stanno dimostrando diverse ricerche scientifiche).

Questo significa che corpo e mente agiscono insieme, all’unisono!

La psicosomatica, quindi, si affianca alle terapie farmacologiche e consiste nel visualizzare la malattia per dare nuova forma e nuovo colore.

La creazione dell’immagine è una metafora che parla direttamente alla parte destra del cervello, alla parte emotiva, primitiva, inconscia se vogliamo.

Le immagini mentali hanno un impatto potente sul corpo.

Se ti dicessi di immaginare una pizza o un qualsiasi cibo che ti piace particolarmente, avresti l’acquolina in bocca e magari anche appetito!

Questo è solo un piccolo esempio per farti sperimentare quanto un’immagine può influenzare, anche in maniera fisiologica, il corpo!

La metafora viene usata molto spesso, e a volte in maniera inconsapevole, in terapia proprio perché tocca delle corde che poi generano il cambiamento!

Le immagini sono molto utili anche per i pensieri negativi, come ad esempio il visualizzare il pensiero come se fosse una foglia su uno stagno che piano piano arriva e va via.

Puoi crearne una tutta tua o arricchire questa: l’importante che il pensiero diventi qualcosa che arriva e va via, senza tornare indietro. Questo serve per rompere il flusso di pensieri che genera il rimuginio.

Riguardo al sintomo, il primo passo è mettersi in posizione comoda, chiudere gli occhi. Visualizza il sintomo e/o la malattia, dai un colore, una forma, un volto.

Adesso crea un’altra immagine con l’obiettivo di visualizzare la guarigione. Che forma, volto, colore ha il tuo corpo guarito? Una volta creata l’immagine di guarigione, prova a visualizzarla la sera prima di andare a dormire, ad esempio.

Ti è piaciuto l’articolo? Fammi sapere nei commenti se ti piacerebbe che approfondisca un aspetto in particolare!

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