L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una metodologia per trattare diversi tipi di traumi (ad es., gravi incidenti, abusi, lutti patologici, violenze, mobbing, etc) attraverso la stimolazione bilaterale oculare. In pratica, il terapeuta formato all’utilizzo di questa terapia, stimola il paziente con movimenti oscillatori delle dita.
Diverse ricerche hanno dimostrato che è molto efficace per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress. Negli ultimi anni, si sta sempre più affermando l’efficacia con tutti quei disturbi psicologici che hanno alla base eventi stressanti o traumatici. Alla base vi è l’ipotesi che il cervello, attraverso la stimolazione bilaterale, si metta in modalità di auto-guarigione e avvia così il processo di rielaborazione dell’evento traumatico.
Il ricordo traumatico perché molto doloroso viene isolato in una zona del cervello e non viene processato come tutti gli altri ricordi. Pensiamo alla memoria come un grande scaffale, il ricordo traumatico si troverebbe in uno scaffale in alto nascosto, isolato dagli altri e impolverato!
Attraverso l’EMDR, dunque, quel ricordo viene rispolverato, pulito e inserito con gli altri ricordi. Attenzione: questo non significa che il dolore connesso viene eliminato, ma significa che si può accettare e mettere via perché non risulta più disturbante.
Ma come è stata scoperta questa tecnica? Per pura casualità! Ebbene sì, Francine Shapiro mentre passeggiava turbata per un pensiero che aveva in testa, si è resa conto che guardando gli alberi volgendo lo sguardo da destra a sinistra e viceversa, diminuiva la sensazione di disagio e così ha iniziato a fare ricerche e a utilizzare tale metodologia sui veterani del Vietnam.
(Per chi non lo sapesse, il disturbo post-traumatico da stress è stato scoperto con loro. Presentavano al ritorno della guerra: pensieri intrusivi, flashback visivi e/o uditivi, ansia, panico).
L’EMDR è spesso al centro di dibattiti sulla sua efficacia. Non è ancora chiaro come il movimento oculare aiuti la rielaborazione. Per alcuni psicologi funziona perché si espone la persona allo stimolo (ricordo) ansiogeno e via via il cervello rielabora. Per altri il movimento oculare è simile al movimento oculare nel sogno REM (quando si sogna, spesso gli occhi si muovono velocemente da dx a sinistra e viceversa) e quindi è questo che consente al cervello di accelerare e riprocessare.
Funziona, non funziona? Dal mio canto posso solo condividere con voi la mia esperienza dal lato paziente al seguente link (verso la fine del video):
https://www.instagram.com/reel/CtqozZ-Am_k/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==
Durante il training, infatti, ho sperimentato la metodologia in prima persona sia come terapeuta, sia come paziente. E’ stato illuminante e non vedo l’ora di integrarla alla mia pratica clinica!
Se anche voi avete esperienza con questa terapia, fatemi sapere nei commenti!
I miei articoli li trovate su: